Quando Michael J. Fox scherzò sulla sua malattia in una serie TV
Come in molti sapranno, Michael J. Fox – indimenticabile volto di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al futuro – è affetto dal morbo di Parkinson, condizione di cui è venuto a conoscenza nel 1991 sul set della commedia Doc Hollywood.

L’attore ha continuato a recitare in progetti grossi finché il progredire della malattia non ha reso troppo evidente la sua condizione, resa nota nel 1998. Fox è diventato in seguito molto attivo nella ricerca per il Parkinson, fondando nel 2000 la Michael J. Fox Foundation.
Nel 2001 finiva la serie che lo vedeva protagonista, Spin City, dopo la quale Fox è comparso per lo più in ruoli minori in serie televisive note al grande pubblico come Scrubs, Rescue Me e The Good Wife. Ma la sua apparizione più incisiva e più memorabile è stata quella nei panni di sé stesso in una serie sfortunatamente poco nota al pubblico italiano: Curb Your Enthusiasm.

La serie è sicuramente tra i migliori prodotti comici americani degli ultimi vent’anni, e non è un caso: dietro c’è Larry David, già creatore di Seinfeld, la madrina delle sit-com moderne (qui il nostro approfondimento).
In Curb Your Enthusiasm, David interpreta una versione “esasperata” di sé stesso, mettendo in scena il suo profondo disprezzo e la sua insofferenza verso convenzioni sociali, e davanti ad esse una schiettezza tale da metterlo spesso in situazioni spinose quando non insostenibili. La serie è, in soldoni, un misto tra la più classica commedia degli equivoci e la cringe comedy più spinta.

Molte star si sono prestate a interpretare una versione autoironica di sé stesse da contrapporre al Larry della serie: tra queste Shaquille O’Neal, Ben Stiller, Mel Brooks, Martin Scorsese (grandissimo fan della serie), John Legend… quasi tutti camei spassosi, ma spazzati via facilmente da quello di Fox.
L’episodio è l’ultimo dell’ottava stagione e si intitola proprio Larry vs. Michael J. Fox. Nell’episodio i due sono vicini di stanza in hotel, e dopo una serie di diverbi e incomprensioni, Fox decide che Larry David non gli è simpatico: il risultato sarà una serie di gesti, di dispetti, che poi Fox imputerà al Parkinson.
Larry lo vede da lontano mentre scuote la testa in segno di dissenso. Quando chiederà spiegazioni riceverà la seguente risposta: “è il Parkinson!”.
Fox gli porge una bibita gassata, agitandola di modo che una volta aperta esploda da tutte le parti, poi dà di nuovo la colpa al Parkinson. Forti rumori di passi durante la notte dalla stanza di Fox? Fa parte della terapia per il Parkinson.
Parte fondamentale dell’appeal della serie è il fatto che il Larry David fittizio non si lasci mai frenare dal buonsenso, dando voce a sospetti che nella realtà ci vergogneremmo ad avere e quindi a esporre.
E Michael J. Fox si butta divertito nella gag, che non nasce per irridere la sua condizione ma anzi pensando allo scenario migliore possibile in cui trattarla con senso dell’umorismo. Lo spiega lui stesso in questa intervista, in cui peraltro si espone sia contro chi nella vita di tutti i giorni lo compatisce, sia contro chi lo ha accusato – peccando davvero di cattivo gusto – di “esagerare” i suoi sintomi: