La storia degli Oingo Boingo, band di Danny Elfman
Collaboratore storico di Tim Burton e autore di alcuni dei temi musicali che hanno definito maggiormente la cultura pop anni ’90 (da Batman a I Simpson), Danny Elfman è uno dei compositori cinematografici più conosciuti tra gli appassionati, e tra i più prolifici e influenti della sua generazione.
In Italia però non è molto noto il suo passato da rockstar, da carismatico frontman della band new-wave Oingo Boingo, con la quale si esibì in svariati live e pubblicò album dal 1981 al 1994.

Elfman era anche l’autore della musica e dei testi, che si distinguevano per il loro humour nero: giusto per fare un esempio, la loro famigerata Little Girls è una sorta di “ode” alle ragazzine – decisamente camp – letta dal punto di vista di un ipotetico molestatore.
Il videoclip della canzone, diretto dal fratello di Danny, Richard Elfman, è stato definito “il più inquietante di tutti i tempi” da The Independent. Eccolo qua:
Gli Oingo Boingo erano satirici, energici, musicalmente molto dotati e creativi. La loro eccentricità non veniva dal nulla, ma da un background decisamente peculiare.
Le origini
In origine il gruppo, fondato e diretto nel 1972 dal già citato Richard Elfman, si chiamava The Mystic Knights of the Oingo Boingo, e aveva tutt’altra impostazione.
Si trattava infatti di un gruppo teatrale che contava ben 15 (!) membri, che nelle loro elaborate esibizioni suonavano qualcosa come trenta strumenti, alcuni dei quali da loro stessi realizzati. Esistono purtroppo poche testimonianze filmate delle loro esibizioni, né registrarono mai nulla in studio.

Le loro influenze andavano da Frank Zappa a Cab Calloway: di quest’ultimo il super-gruppo eseguiva infatti spesso delle cover, e molto celebre è la performance vocale di Danny Elfman nei panni di Satana nella parodia di Minnie the Moocher – ribattezzata Squeezit the Moocher – presente nel film sperimentale Forbidden Zone, diretto dal fratello Richard e che vedeva come protagonista proprio la band.
Richard Elfman in effetti era sempre stato più attratto dalla prospettiva di diventare un regista, tanto da cedere la conduzione del gruppo a Danny nel 1976 per dedicarsi a tempo pieno alla sua passione primaria. Proprio in quell’anno i Mystic Knights of the Oingo Boingo ottennero un discreto successo con la loro apparizione alla trasmissione televisiva The Gong Show, in cui eseguirono – con la loro consueta teatralità – You Got Your Baby Back, loro brano satirico sul famoso caso del rapimento di Patty Hearst.
Poi arrivò il punk. Danny Elfman venne molto colpito dall’irruenza e dalla “velocità” della musica punk, come dalla freschezza dei revival ska di band come i The Specials e i Madness, e decise quindi che i Mystic Knights of the Oingo Boingo avrebbero abbandonato i panni da collettivo teatrale per trasformarsi in una vera e propria rock band, missione nella quale venne seguito da una parte dei membri originali, tra i quali il chitarrista Steve Bartek, che in seguito sarebbe diventato orchestratore delle sue colonne sonore cinematografiche.

L’idea comunque venne anche perché organizzare le esibizioni del super-gruppo comportava un impiego di energie non indifferente, vista la strumentazione fuori scala: con una band sarebbe stato più semplice. All’inizio il nome venne accorciato semplicemente in Mystic Knights, poi in Oingo Boingo. Era il 1979.
Gli Oingo Boingo cominciarono ad affermarsi quando l’etichetta Rhino pubblicò un loro brano, I’m Afraid, nella raccolta new wave intitolata L.A. In. Nello stesso anno realizzarono un E.P. che gli valse un contratto con l’etichetta I.R.S., per la quale pubblicarono il loro album di esordio, Only a Lad, che apriva proprio con Little Girls.
Il successo, la nuova carriera di Danny Elfman, la fine
Inizialmente la band era fortemente calata nel filone dalla new wave (spesso venivano infatti accostati ai Devo), ma di album in album cercò di sfidare i propri confini creativi sperimentando ed esplorando – con il solito, distintivo tocco – altri generi come il Jazz-pop e Rock and Roll.
Dopo Only a Lad arrivarono altri due album, Nothing to Fear e Good For Your Soul, seguiti dal primo album solista di Danny Elfman, So-Lo, che era in realtà sempre un album della band sotto mentite spoglie, venduto in questa forma “nuova” per via di una faida con l’etichetta.

Una volta lasciata la I.R.S., gli Oingo Boingo firmarono con la MCA e con quest’ultima nel 1985 fecero uscire Dead Man’s Party, di gran lunga il loro più grande successo commerciale.
L’album conteneva infatti Weird Science, tema dell’omonimo film di John Hughes da noi noto come La donna esplosiva. Elfman ad oggi odia la canzone, in effetti molto “fuori stile” e troppo smaccatamente commerciale per gli standard della band. La title-track Dead Man’s Party riscosse invece molto successo comparendo nel film A scuola con papà, per il quale Elfman firmò anche il suo secondo lavoro da compositore per il cinema.
Il primo ovviamente fu con Tim Burton, per il film Pee-wee’s Big Adventure. Burton era un grande fan della band, e quando si trovò dirigere il suo primo studio movie propose ad Elfman – che allora aveva quasi zero esperienza in fatto di musica per il cinema – di comporne le musiche. Assieme a Burton era anche Paul Rubens – interprete del protagonista Pee-wee e ideatore del film – a volere a bordo Elfman, il tutto perché era grande fan del film Forbidden Zone.

La carriera da compositore di Elfman cominciò quindi così, praticamente per caso, fino a esplodere dopo la sua terza collaborazione con Burton in Batman, che lo trasformò in uno dei nomi più richiesti ad Hollywood e nell’autore di svariati temi diventati iconici: Edward mani di forbice, Nightmare Before Christmas, L’armata delle tenebre, la già citata sigla de I Simpson, Spider-Man…
Nei suoi primi anni di attività come compositore continuò comunque a realizzare album e ad esibirsi con la band, finché non sopraggiunsero dei seri problemi di udito: purtroppo anni e anni di esibizioni continue a volumi altissimi e senza protezioni per le orecchie diedero i loro frutti, ed Elfman si vide costretto a interrompere i live pur di mantenere intatto l’udito che gli restava. Il concerto di addio fu nell’Halloween del 1995, per onorare la tradizione che voleva che la band si esibisse ad ogni Halloween già da svariati anni.
Negli anni gli Oingo Boingo sono diventati un gruppo cosiddetto “cult”, riscoperto anche dalle generazioni a loro successive, e se non doveste conoscerli vi consigliamo di buttarci un orecchio. Gli indizi della genialità di quello che sarebbe diventato uno dei più grandi compositori del suo tempo c’erano già tutti.